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Quando
è nato il mobile? Già i popoli più antichi della Mesopotamia, come i Sumeri,
gli Assiri e i Babilonesi, si servivano di cassoni, sgabelli e tavoli
che, inizialmente di semplicissima esecuzione, col tempo erano diventati
sempre più elaborati. Come si può desumere dai rilievi murali e dalle
incisioni, questi popoli, che svilupparono la propria civiltà dal 3500
al 539 a.C., realizzarono sgabelli a gambe incrociate e sedili con piano
in giunco intrecciato cui fecero seguito tavoli con zampe di animali,
troni dagli alti schienali spesso decorati con preziosi intagli e decorazioni.
Solo dall'antico Egitto ci giungono le prime vere testimonianze di mobilio
attraverso gli esemplari ritrovati attraverso gli scavi archeologici (grazie
all'usanza degli egizi di seppellire nella tomba il sarcofago del defunto
insieme agli oggetti che gli erano più cari), che vanno a completare le
informazioni desunte dai dipinti murali e dai bassorilievi. Sappiamo che
intorno al 3100 a.C. il letto, la sedia, lo sgabello, il tavolo e il contenitore
per abiti erano già stati inventati. Alle tecniche di costruzione più
elementari gli Egizi ne affiancarono di nuove, più sofisticate; nel secolo
VII a.C., poi, importarono dalla Mesopotamia la tecnica del tornio. E
i mobili si fecero addirittura raffinati grazie all'intervento di valenti
artigiani: mobili comodi ed eleganti vennero realizzati con legni pregiati
attraverso una lavorazione accurata e un assemblaggio con incastri, inserimenti
di spinotti o ricorrendo al sistema detto a coda di rondine. Le decorazioni,
molto fantasiose e ricche, ricorsero a trafori e a pannelli intagliati,
completate da rivestimenti di foglia d'oro e applicazioni in argento,
avorio, ebano e maioliche invetriate. Nell'antica Grecia si preferì dare
maggiore importanza all'uso del mobile e quindi alla sua linea piuttosto
che al motivo decorativo. Si sviluppò così il letto (detto kline) con
un telaio in legno e piano a strisce di cuoio intrecciate sul quale veniva
appoggiato il materasso. Per riporre gli oggetti vennero usate delle casse.
Solo più tardi appariranno veri e propri armadi a muro. Col tempo anche
la semplicità iniziale venne soppiantata dall'uso di un certo repertorio
decorativo. Grazie ai contatti commerciali con la Grecia e con le altre
civiltà mediterranee gli Etruschi prima ed i Romani poi svilupparono una
propria cultura dell'arredamento, che vide la creazione di mobili che
si fecero sempre più eleganti e ricchi di decorazioni. Il pezzo certamente
più importante del mobilio romano era costituito dal giaciglio (lectus),
che poteva essere a uno o a due posti. Di solito erano di quercia o di
acero, ma con lo sviluppo dell'impero si diffuse anche l'impiego di legni
esotici. Per riporre gli oggetti, oltre alle casse, i romani inventarono
la credenza aperta. Rare erano le sedie, molto diffusi invece gli sgabelli,
spesso pieghevoli e senza schienale, e le panche. Nell'epoca imperiale
e bizantina i mobili raggiunsero una notevole raffinatezza, rivestendosi
di drappi e arricchendosi con intarsi d'oro, argento e madreperla.
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